lunedì 29 dicembre 2008

Scheccata di capo-danno

E così, sopravvissuto al natale, è già ora dell'ultimo dell'anno.
Il venticinque mi hanno fatto ingozzare come una tacchina.
Fatevi la orrida scena, mia madre che mi tiene il naso tappato e con un enorme mestolo rovescia brodaglie natalizie nella mia bocca.
Sarò ingrassato almeno cinque chili.
Io, la algida e irraggiungibile che a me Nicole Kidman mi fa un baffo...
Io che sudo Chanel n° 5...
Come farò ora? A casa mia mi vogliono tutto ciccia e brufoli.
Avevo appena fregato in un negozio uno splendido paio di jeans Armani taglia anoressica.
Insomma, dovrò costringere le mie dolci chiappe a portarmi sino alla piscina più vicina per rimettermi in sesto.
Comunque il natale, per fortuna, è roba passata.
Ora c'è il 31 dicembre.
Ed è scoppiata la frenesia del divertimento ad ogni costo.
Andiamo a Barcellona?
Andiamo a Parigi?
In piazza a Venezia?
Nella discoteca più in del nord?
È da questa mattina che il mio cellulare squilla e vibra, avrò ricevuto centinaia di messaggini tanto che, ad un certo punto, pur di rispondere a tutt* mi sentivo come un pisolero in un film di Sergio Leone.
Tutt* mi vogliono.
Ma cosa avrò di così speciale proprio non risco a spiegarmelo.
Comunque ho ricevuto inviti persino da gente che non conoscevo.
Il problema è che l'ultimo dell'anno è così out.
Voglio dire... c'è ancora qualche sfigato che pensa che debba ad ogni costo essere la sera più divertente dell'anno?
Ma per favore.
Se vai a mangiare al ristorante spendi l'ira di Dio e mangi pure male con il rischio che, dopo la mezzanotte, ti mettano su canzoncine come “Brazil” e qualcuno ti chieda di fare il trenino (io lo farei pure ma un altro tipo di trenino....).
Al cinema puoi andare solo al primo spettacolo e le discoteche, che di solito fanno schifo di loro, vedono lievitare il prezzo d'entrata. Fai code chilometriche e sei stretto come un'acciuga in scatola, poi qualcuno beve, qualcuno si droga... e che dire delle strade piene di queste persone che, dopo che si sono ubriacate e drogate, si mettono al volante?
Insomma ho deciso che passerò un ultimo dell'anno alternativo.
Mi sono comprato le serie Tv Twin Peaks e V Visitors.
Starò sveglio tutta la notte.
Ma almeno mi divertirò alla grande!
M.

venerdì 26 dicembre 2008

Perché Sanchecca è sanchecca!

Ma poro fijo mio!
Ma nun potevi de nasce normale? Ma che se fa così? Prima te piacciono i omini poi te piacciono e donne poi te piacciono li transe poi te ripiacciono i omini e poi che fai? te sposi? Metti ar mondo de povere creature?
Come dici fijo mio?
Voi er becco?
Oddio me se fuso er pupo, me se fuso!
Ma saranno sti capelli da Sansone? Ma chi è er tuo parrucchiere? Renato Zero?
Ma sì quello che ha sfruttato la comunità gaya e poi se dice eterosessuale.
Ma sti cazzi, se Zero è eterosessuale Grillini che è?
Ma n'somma, ma n'do volete anna?
Ma ve lo ricordate er Renatone tutto strasse e pajette li mortacci sua e sti capelli cotonati, tutto truccato manco fosse a Wanda Osiris! Che questo de carrozzoni se ne n'tende. E sur carrozzone c'è salito pure Povia.
Poro fijo mio.
Ma nun potevi continuà a cantà e canzoni per l'ovetto Kinder? Quella così caruccia che piace tanto a li preti (che a li preti li bambini je piacciono un sacco) Quella che fa: "Quando i bambini fanno oooooh" . Ma che t'è preso?
Saranno e cattive compagnie.
Ma chi è sto Luca aoh!
Ma che te sei messo a frequentà sti perversi che prima je piacciono i maschi e poi e femmine! Ma che t'hanno fatto sti poveri froci? Ma che se fa così? Uno ce mette tanto a mannà Vadimire Luxuria su un'isola (mai che ce la tenessero li mortacci) che l'arcifroci è tutta contenta che ha vinto e sembra che il mondo ce ama e te che fai? Canti na canzone omofoba?
Ma li mortacci tua e de sto Luca!
Ma nun poteva continuà a vive serenamente a sua vita? Ma che nun ce lo vediamo sto Luca annà con li marchettari a sera mentre a moglie sua sta a casa co li ragazzini?
Ma che gente me porti in casa? Che te sei fumato poro fijo mio. Che dici?
Ancora co so becco! Ma che te se rincojonito?
Ma chi t'ha fatto sto lavaggio de cervello. Che dici? Er papa? Nicolosi? E che sò na sorta dei KKK per froci? Come se chiama FFF? Ammazza che bellezza. Alla faccia della carità cristiana!
Ma Povia, poro fijo mio, damme retta, da retta a sta checca de sopra e pure de sotto, trovate un lavoro serio che fra qualche anno a gente te manna a fa qualche reality. E poi come fai a mantenè li ragazzini e la parvenza de eterosessuale? Come fai a pagà e marchette notturne? Ma che t'è preso?
Che dici?
Voi er becco?
M.

lunedì 15 dicembre 2008

Piccole serpi crescono

La sorellona mi sbologna la piccola G. per l'intera giornata, la piccola mi guarda con un sorrisino satanico, 65 cm di pura cattiveria, un facciotto che me la mangerei di baci.
Non saluta neppure la sua mamma che se ne va e comincia subito a correre dietro alla mia Pussycat (la mia gattina bianca) e comincia a stropicciarla, a tirarle le orecchie e la coda. L'acchiappo giusto in tempo perché la gatta non la graffi, la piccola pelosa si nasconde sotto il letto mentre l'altra piccola, la serpe, vuole mangiare. Perdo un'ora e mezza a sfamarla e quando ho finito ho minestrina a forma di animaletti attaccata al soffitto, fra i capelli e sotto le unghie dei piedi.
Le cambio il pannolino ( ma quanta cacca fanno i bambini?) e la vesto tutta di rosa, la mia piccola Hello Kitty.
Adoro andare in giro con la mia nipotina, posso spingere il passeggino sculettando in giro per la città come una signora perbene. Ci infiliamo in un negozio di vestiti, vedo una tutina che è una favola ma si fa avanti una signora con figlioletta obesa, vuole provare la tutina, è l'ultimo numero accidenti. Sbuffo e mi arrovello.
La commessa infila la tutina alla bimba obesa e la sua mamma comincia a dire:
“Ma come sei bella.... com'è bella la mia bambina!”
Io guardo la mia piccola G. e le faccio: “Guarda e impara!”
Mi avvicino alla signora e con nonchalance faccio:
“Non è un po' strettina quella tutina?”
“Trovi?”
Mi fa la signora mentre la commessa mi fulmina.
“Glielo dico solo per lei eh signora, che non vorrei che poi la gente per la strada dicesse che sua figlia è grassa!”
“Grassa?”
Fa lei inorridita
“Be' con quel vestitino sembra un palloncino che sta per esplodere!”
“Questo non va bene!”
Urla quasi lei alla commessa
“Non lo vede che è troppo piccolo? Ho bisogno di un vestito più grande per la mia bambina!”
E la povera commessa parte alla ricerca di un vestito più grande mentre la mamma apprensiva abbandona la meravigliosa tutina, io l'acchiappo al volo e sparisco.
Giriamo per negozi tutto il giorno e quando arriviamo in un negozio di giocattoli G. vuole scendere dal passeggino, vede una bimba bionda, bionda con due lunghe treccie. Ha in mano un coniglietto.
Gi si avvicina e prova a prenderglielo ma la bimba non lo molla.
Allora G. prende un altro gioco e cerca di fare lo scambio.
Ma quella niente.
Io distraggo la mamma della bimba trecciuta e la mia nipotina le si attacca alle treccie e gliele tira sino a quando quella non molla la presa.
È tutto un urlare e un piangere che devo tirare anche io per staccare G. dalle treccie della bimba che ormai a G. non interessa più il peluche vuole fare lo scalpo a questa bionda platino. Scappo dal negozio che la mia bimba ha ancora in mano ciuffi di capelli biondi.
Ma da chi avrà preso sta serpe?
Torniamo a casa giusto in tempo perché la sorellona se la venga a riprendere.
“...opping!”
Fa G. mostrando orgogliosa la sua tutina e lo scalpo della bimba bionda.
“Tutta suo zio!”
Fa la sorellona.
Eh sì, i figli so' pezzi 'e core...
M.

domenica 14 dicembre 2008

Dio mi salvi dai sabato sera (gay).

Sono sopravvissuto ad un altro sabato sera!
P. e L. i miei amichetti del cuore, hanno avuto la brillante idea di portarmi in una disco gay che va per la maggiore il sabato sera a Bologna.
Un postaccio in cui si entra solo per scopare.
Già la serata è iniziata malissimo, il tipo alla cassa mi chiede 15 euro, a me!
La Betty Page dei gay!
Scucio i soldi digrignando i denti, “stendimi il tappeto rosso” dico al buttafuori che mi sta davanti ma lui proprio non capisce.
Il posto è strapieno, dopo mezz'ora che siamo dentro i maschi (come sono patetici i maschi) cominciano a togliersi le magliette per far vedere i muscoli.
Per carità potrebbero starsene vestiti.
Uno spettacolo pietoso.
A fare animazione c'è un ciccione e non si capisce un cazzo di quello che dice, è petulante, noioso, superato. Vicino a lui una superchecca quarantenne brutta da morire con il culo di fuori che salta come il bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Per non parlare del ballerino “ufficiale”.... ma dove lo hanno trovato? Allo zoo?
Insomma mi sto già annoiando da morire, avrei potuto adndare a vedere quel gran bono di Filippo Timi al cinema e invece mi ritrovo qui a guardare questi pseudo eterosessuali....
Che pena.
Malauguratamente mi scappa la pipì.
Mi faccio accompagnare da L. e P., in bagno tutti fumano (mai sentito parlare della legge sul fumo?), uno mi offre del popper, io glielo faccio ingoiare, la boccetta di popper vola con una mia manata attraverso il bagno e finisce nel decoltè di una drag che s'incazza di brutto. Faccio per entrare nel bagno ma quattro energumeni mi passano davanti.
“Pisciata collettiva?”
Urlo e uno di quelli mi mostra della cocaina.
Ma dove cazzo sono finito? Sti sfigati da quattro soldi proprio non sono capaci di divertirsi senza droga e senza alcool?
Riesco a fare pipì dopo venti minuti in un cesso che è vergognosamente sporco e P., che è continuamente arrapato, vuole andare a fare un giro in dark. Storco il naso e i due mi attaccano una pezza che sono noioso e antipatico e io allora dico: “Ok... dov'è la macchinetta dei preservativi?” e... sorpresa in questo postaccio la macchinetta che distribuisce preservativi non c'è.
Bene! Ottimo esempio.
Scendiamo e, non facciamo in tempo a entrare, che vediamo altri ragazzi fuggire fuori. P. si intrufola e dopo un po' esce anche lui.
“Ma che succede?”
Fa L. e P., la serpe,
“Entra.... entra!”
L. mi afferra e mi trascina dentro, sentiamo i conati di vomito, c'è un tipo che sta vomitando nel buio della dark, si diffonde un tanfo disgustoso.
“Io me ne vado a casa!”
Faccio isterico.
Ed è proprio ciò che ho fatto.
M.

mercoledì 3 dicembre 2008

Acida commessa

Oggi il mio primo giorno come commesso in un negozio di vestiti, lavoretti del cavolo, giusto i quindici giorni di Natale, questi non ti fanno un contratto nemmeno se gli rapisci la famiglia e minacci di sterminarla.
Comunque è stato anche l'ultimo.
Tutta colpa di una tipa che viene da me e mi fa
“Vorrei quel vestito rosso fuoco che c'è in vetrina.”
La guardo dall'alto verso il basso e poi di nuovo dal basso verso l'alto e faccio una faccia tipo “ma ti sei vista?”
“Taglia?”
Chiedo
“Una 38?”
“Una 38?”
Faccio io scoppiando a ridere
“Sarebbe come cercare di far entrare una balena in un tubetto senza averla prima macinata!”
La mia collega strabuzza gli occhi e la cliente mi fa una piazzata che nemmeno le avessi dato del mostro di Lochness. Comunque è andata quasi peggio di quella volta che ho lavorato per una giornata in libreria. Si avvicina una tipa con un libro dall'improbabile titolo “Il brodo dell'anima!”
Io la guardo e dico: “Ma come si fa a leggere sta roba?” poi guardo quella vicino a lei che ha in mano The Secret e continuo: “Voglio dire, prenda la signora per esempio... non è patetico comprare un libro per cercare di dare un senso alla propria esistenza?”
Ma non si possono più fare due chiacchiere con i clienti?
A fine giornata, poi, dopo l'annuncio due tipi che non volevano smammare. Mi sono avvicinato e gli ho detto: “Esattamente cosa non avete capito della frase la libreria è in chiusura?”
Sti due si sono andati a lamentare con la direttrice e lei mi fa: “Devi essere gentile con i clienti.”
Gentile io? Ma, tesoro, per chi mi hai preso per Madre Teresa di Calcutta.
Io a queste commesse proprio non le capisco.
M.

lunedì 1 dicembre 2008

Vendetta tremenda vendetta

Oggi ho un diavolo per capello.
Ho rivisto A. il mio ex più problematico. Una montagna d'uomo, bello da impazzire con dei muscoli che sembrano scolpiti sul marmo.
Mamma mia che bono.
L'ho conosciuto in un momento di transizione, ci siamo frequentati per un po', lui mi ha cornificato come non mi era mai successo nella vita ma, a dire il vero, la cosa che mi scoccia di più è un'altra.
Siamo stati insieme pochissimo, non ero di certo innamorato, ma stavo bene e avrei anche potuto concedermi il lusso di lasciarmi andare.
Una sera si va in albergo e si sta insieme tutta la notte, lui ha una piccola defaillance (non gli si rizza) ma io neppure me ne accorgo, non mi interessa, sto bene, mi sento bene e non voglio altro.
Lui cambia, non si fa sentire, mi viene a dire che le cose non funzionano perché io non lo eccito.
Azz la cosa peggiore che mi potesse dire.
Ma se non t'attizzo perché hai voluto venire con me?
Insomma la sera dopo lo becco con un altro.
Ira funesta.
Nel giro di due ore tutti sapevano che non gli funzionava il coso, il tipo che era con lui si è allontanato mesto, ho colpito il macho che è in lui.
Vendetta, tremenda vendetta.
Ora però l'ho rivisto.
Ed è proprio un gran bono!
Lui però mi ha guardato e poi si è voltato dall'altra parte.
Avrò esagerato?
M.

sabato 29 novembre 2008

La serata giusta

Venerdì pomeriggio mi chiama G. mi chiede se voglio uscire con lui, che ha una gran voglia di vedermi, che non può fare a meno di me. Sono un po' titubante, ho già promesso a D. di uscire con lui poi penso che, magari, si può fare una cosa a tre così gli spiego la situazione e gli dico che, a fine serata, sceglierò con chi passare la notte. Lui sembra eccitato all'idea mi dice ok. Dopo due ore mi chiama anche V. dico la stessa cosa a lui che mi rimprovera di non essere l'unico nella mia vita e ci mancherebbe altro, sai che palle.
Insomma alla fine mi tiro nemmeno dovessi andare alla corte della regina elisabetta e mi ritrovo al ristorante con sti tre maschioni che bisognerebbe prendere un pezzo da uno e dall'altro e assemblarli per fare un uomo ideale.
Mancherebbe solo un cervello.
Tutti e tre sembrano averne davvero poco.
Comunque all'inizio sono tutti simpatici, forse troppo tanto che dopo un po' mi accorgo che stanno facendo a gara a chi fa la battuta più brillante e mica si fermano a questo.
Cominciano a parlare di moda e di macchine e di lavoro e fra un po' fanno a gara a chi ce l'ha più lungo.
Così, frastornato da questa gara tutta maschile, dico:
“Scusate signori, vado a incipriarmi il naso.”
E mi rifugio in bagno, chiamo D. e E. le mie amiche del cuore che se la ridono come pazze e io sono invidiosissimo e subito attacco con dove siete e cosa state facendo? Loro sono a casa di D. mangiano patatine e bevono cagnina guardando vecchi film in DVD.
Fra dieci minuti sono lì.
Dico alle serpi, esco dal bagno raccolgo la mia roba. I miei maschioni quasi non si accorgono di me, sono troppo impegnati a scoprire chi fra i tre ha fatto la cosa più meravigliosa nella vita.
“Dove vai?” mi fa G. e io
“Vado a fumare una sigaretta.”
“Da quando fumi?”
mi chiede V. e io
“è un vizio orrendo lo so ma proprio non riesco a liberarmene. Torno subito.”
Inforco l'uscita e salgo di corsa in macchina.
Sono stato così bene con le mie amiche, sono loro “le uome” della mia vita.
M.

mercoledì 26 novembre 2008

La collega scimunita

Sono qui in ufficio con le mie piantine grasse e il mio beverone di caffe' e il calduccio che solo gli uffici pubblici ti sanno offrire. Inserisco dati e chiacchiero con le mie due colleghe, sorseggio il caffé, mangio qualche merendina (Brunettaaaaaaaaaaaaaaa vieni a mettermi un bel tornellooooo!), spettegolo come un'arpia sull'acconciatura dui quella e i vestiti di questa.
Una vera gioia lavorare qui.
A un certo punto la collega vamp, L., gonna corta, calze scure, capelli cotonati, comincia araccontarci di questo splendido ragazzo che ha incontrato l'altra sera in un locale e che questo è così dolce, così carino, così romantico.
Praticamente è già pazza di lui.
L'altra collega, R. attacca che gli uomini sono tutti uguali che all'inizio sono carini, dolci, premurosi e poi finiscono con lo scorreggiare sotto le coperte, entrarti in bagno mentre fai pipì, ruttare a tavola.
Rabbrividisco.
Che orrore i maschi eterosessuali.
Ve lo vedete un gay che fa le puzzette sotto le coperte? Odorerebbero di Chanel n°5.
Comunque L. si scoccia e dice che non tutti sono uguali che questo è proprio un bravo ragazzo, che non bisogna fare di tutta un era un fascio.
Sarà fa R. guardandomi con un sorrisino crudele.
Io comincio a dire che voglio vedere la foto e figurati se questa non ce l'ha. Tira fuori il suo telefonino (videochiamami!) e ci fa vedere una foto.
Che mi venga un colpo. Ma guarda com'è piccolo il mondo.
Questo è G. il paranoico che è stato due mesi insieme al mio amico F.
Due mesi d'inferno, sempre attenti a non farsi vedere, mai in giro insieme perché poi la gente parla e giù con le solite scuse “io non sono gay.... sono etero” e così via.
Una persona assurda.
Non è bellissimo?
Mi chiede L. io le sorrido.
Chedite glielo dico che il suo nuovo moroso è una criptochecca?
M.

martedì 25 novembre 2008

L'orrida ceretta

Al diavolo!
Al diavolo!
Che Kylie Minogue stramaledica la categoria delle estetiste.
Idiota io a dar retta a quella serpe della V. che mi ha suggerito una ceretta “veloce e indolore”
Veloce? Indolore?
Ma chi me lo ha fatto fare dico io.
La V. ha cominciato a dirmi che dovevo assolutamente farmi una ceretta.
As-so-lu-ta-men-te!
Integrale per di più.
Lo ammetto.
Odio i peli superflui ma sino ad ora avevo eliminato il problema usando la cara vecchia lametta.
Figuriamoci, l'idea di soffrire per essere bello non mi ha mai neppure sfiorato.
E poi, diciamocelo, io non ne ho di certo bisogno.
Però ci sono quei peletti proprio lì sulle scapole... così irritanti e difficili da raggiungere...
Mi sono fatto abbindolare. La perfida V. mi ha dato l'indirizzo della sua estetista.
Che il cielo la fulmini.
E io mi sono fidato di quella serpe.
Mi fa tutta gentile mentre scalda l'orrida ceretta:
“Stenditi caro vedrai non sentirai niente.”
Maledetta.
Sentivo dolore già mentre la stendeva. Quando ha strappato sono saltato sul lettino, rigido come uno stoccafisso!
Ho fatto scapole e petto.
“è normale che perdo sangue?”
Le ho chiesto a un certo punto.
Vampira!
“Certo, certo!”
Mi fa lei.
Ma che t'ho fatto? Perché ce l'hai con me? Mi sarò mica fatto un suo parente. Peggio, il suo moroso!
“Ora facciamo l'inguine.”
Fa lei.
L'inguine? Ma se sono più peloso di cita!
Ha steso la ceretta e ha strappato a metà.
Avete presente l'urlo di Tarzan?
Sono uscito dal centro che sembrava fosse scoppiato un incendio, ancora con i pantaloni calati!
E ora ho tutta questa fottutissima ceretta appiccicata ai peli!
Maledetta V. appena mi capita fra le mani...
M.

lunedì 24 novembre 2008

Fra moglie e marito non mettere il... gay!

Eccomi qua dopo una interminabile e scatenatissima serata in giro per locali bolognesi (ma esiste ancora il mondo gay a Bologna?), una nottata indimenticabile (purtroppo e anche un po' fumosa.... ma non era vetato fumare nei locali?). Dovete immaginarmi, tirata come non mai dopo tre ore di toilette fra infusi, oli per il corpo, unguenti magici al collagene vegetale e diavolerie del genere, pronta per una serata caliente. Entro nel locale scortata dalle fedeli belve P. e L. e vado diritto al bar, mi ordino un cocktail analcolico e pretendo pure la frutta che il barista mi guarda come se gli avessi chiesto di fare sesso con Hilary Clinton.
Comunque... mettono la Britney e L. e P. si buttano in pista mentre io mi appollaio su uno scomodo e tristissimo sgabellino.
Seratona.
Ci sono le ragazzine checche lampadate peggio di Berlusconi con, in serie: mutanda di fuori D&G, pantaloni a vita bassa con mega cintura D&G, smanicatino atillatissimo D&G. Non sanno che tutta sta roba la potevano comprare al mercatino dell'usato per un terzo del prezzo reale?Certo non avranno il marchio Docce & Gabinetti ma santo cielo dico io...
Con loro ci sono le amiche amiche (le femmine vere) di solito ciccione e mal vestite, tutte, indistintamente, sgallettano e straziano i miei poveri timpani con urletti di ogni genere.
A cercare di rimorchiare le ragazzine checche ci sono i tardoni maiali che a quarant'anni si vestono ancora come adolescenti e sbavano che sembrano lumache in calore.
I maschi, quelli stile etero tutti muscoli e machismo, quelli che, appena possono, si mettono a 90° qua non ci sono, preferiscono altri luoghi, magari bui e umidicci. Ne ho conosciuto uno una volta che andava fiero della nidata di piattole che aveva fra le gambe. Aveva dato persino dei nomi alle proprie bestioline.
E a proposito di piattole non posso esimermi dal raccontarvi di M2 e della sua simpatica mogliettina O.
Dovete sapere che un giorno mi capitò di conoscere ( e di lavorare con loro) due simpatici rumeni. Inizialmente c'era solo un rapporto lavorativo poi, lui (M2) cominciò a fare il simpatico, mi raccontò storie terribili sul suo passato e io, povera verginella, caddi come una pera dall'albero.
Lui cominciò a strusciarsi, a starmi sempre addosso, a fare battute equivoche senza mai andare oltre.
Lo vedevo andare via ingrifatissimo e poi, il mattino seguente, vedevo la sua mogliettina O. tutta contenta. Che il cielo mi fulmini se potevo regalare i miei orgasmi a quella pallida sciacquetta.
Così, armato di tutto il mio coraggio, decisi di dichiararmi.
Quando dissi a M2 che me lo volevo fare lui ebbe una sorta di orgasmo ma, terrorizzato dal peccato, mi disse che dovevamo pregare insieme per mandare via la tentazione.
Così gli dissi:
“Ok M2, mica possiamo pregare qui in mezzo a tutti, perché non vieni a casa mia oggi pomeriggio a pregare?”
E lui fu ben felice di accettare. Che buon cristiano.
Insomma finimmo a pregare in mutande sul mio letto lui continuava a dire:
“No.... no non posso tradire mia moglie!”
Così io mi fermavo e facevo per rivestirmi e lui
“Sono così confuso.... così confuso... stringimi...”
E si ricominciava.
E mentre eravamo lì immersi nella nostra preghiera chi mi bussa alla porta? O. incazzata nera che mi salta in testa e comincia a tirarmi i capelli, M2 l'afferra e finiscono tutti e due distesi sul mio letto.
“Cosa a tre?”
Chiedo io ma sento già che mi sta venendo l'ulcera.
M2 deve trascinare via O. che ha chiare intenzioni omicide.
Ma dico io, non esistono più le coppie di una volta.
E neppure i cocktail analcolici a quanto pare.
Quello di ieri sera sembrava succo di cactus.
Del resto in quel deserto di locale...
M.

Dimenticavo il mio fans club:
http://www.facebook.com/s.php?sid=8d8b636a9ecd9f06a49d0b0035d48cfd&refurl=http%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fs.php%3Fref%3Dsearch%26init%3Dq%26q%3Dinsy%2Bloan%26sid%3D8d8b636a9ecd9f06a49d0b0035d48cfd&ref=search&init=us&q=my+loan%7Cty+loan%7Cloan+ly&sf=p&dpq=insy+loan&request_spellcheck=&num_query=3&n=-1&o=4&s=10&hash=f6c59d6736b369166001e9dd114f128c#/group.php?gid=35194202433

domenica 23 novembre 2008

In principio era il gay

Ok, ok pensate pure quello che volete di me.
Sì sono il solito gay: amico delle donne, fashion sino al midollo, D&G dipendente, cool, divertente, pazzo, simpatico!
Ma per piacere, ma chi ci crede?
In realtà il mio unico scopo nella vita è poter mettere più crocette possibili nella mia agenda: Uomini da scopare.
È un'agendina tutta rosa piena zeppa di nomi.
Ce l'ho dall'età di ventisei anni, l'età in cui ho deciso di gettare ai rovi la mia verginità per spassarmela di brutto.
Sino a quell'età sono stato una sorta di Madonna immacolata, un eroe asessuato che la negava a tutti.
A dire il vero ho scoperto la mia forza quando ho capito che ero in grado di provocare un'erezione in un uomo.
Il cielo salvi le erezioni, sono l'unica cosa veramente buona del genere maschile.
Tutto il resto, diciamocelo, non serve a granché.
Comunque.
Avevo dieci anni e una sera, a casa del mio vicino di casa che ne aveva quattordici (eravamo soli), mentre guardavamo un film dell'orrore mi sono reso conto che D. era più interessato a me che al film.
Ne ho avuto la certezza quando si è calato i pantaloni.
Io ho cominciato a ridere come un pazzo, non so cosa si aspettasse lui ma ha dovuto fare da solo.
Continuo a scoppiare a ridere anche oggi, ogni volta che lo incontro con il figlioletto in braccio. Lui mi ha tolto il saluto da anni.
Io questi etero proprio non li capisco.
In ogni caso da quel giorno ho deciso che il mio scopo sarebbe stato quello di provocare erezioni.
Dovevo solo decidere se poi utilizzarle per il mio piacere oppure negarmi dandomi un orgasmo mentale.
Ho scelto per la mente, almeno all'inizio.
Poi però è arrivaro M2. e ho capito che potevo concedermi anche altro.
Ma questa è una storia che voglio raccontarvi nel prossimo post.
Di me dicono che sono altezzoso, si insomma, che me la tiro.
Ed è vero, me la tiro alla grande.
Del resto nella vita bisognerà pur concedersi qualche soddisfazione.
Io mi vedo un po' come un incrocio fra l'algida Nicole Kidman, la pasticciona Bridget Jones e la severa Bree Van de Kamp.
Uno splendore insomma.
Il mio armadio parla per me, basta aprirlo per perdere il senno.
Vivo da solo e come non potrei in una città come Bologna? Qui si fa sesso tutte le sere. E anche la mattina. E anche il pomeriggio.
Be' si insomma quando ne vale la pena almeno.
Anche se mi rendo conto che le volte che ne vale la pena sono davvero poche.
C'è in giro di quella gente...
Comunque è la mia agendina che sceglie per me.
Funziona così, io vedo un tipo in giro, magari nei locali gay, mi informo su di lui che è inconsapevole di essere già caduto nella mia tela di ragna e, piano piano, con uno stratagemma ormai consolidato che forse un giorno vi rivelerò, arrivo a lui.
Quel che succede è presto detto.
Avete mai sentito parlare delle vedove nere?
Per carità io non uccido.
Il sangue è difficilissimo da lavare.
La vittima però ha dieci minuti di tempo, dopo l'orgasmo, per togliersi dai piedi.
I maschi mi annoiano.
Terribilmente.
È un mondo così particolare, così vario, così pieno di contraddizioni quello dei gay che io ci sguazzo nel mezzo come un pescecane capitato per caso nella vasca da bagno di qualche surfista.
Avrete tempo, carissimi, per odiarmi o per amarmi.
Io, ora, mi devo preparare per la serata.
M.