sabato 29 novembre 2008

La serata giusta

Venerdì pomeriggio mi chiama G. mi chiede se voglio uscire con lui, che ha una gran voglia di vedermi, che non può fare a meno di me. Sono un po' titubante, ho già promesso a D. di uscire con lui poi penso che, magari, si può fare una cosa a tre così gli spiego la situazione e gli dico che, a fine serata, sceglierò con chi passare la notte. Lui sembra eccitato all'idea mi dice ok. Dopo due ore mi chiama anche V. dico la stessa cosa a lui che mi rimprovera di non essere l'unico nella mia vita e ci mancherebbe altro, sai che palle.
Insomma alla fine mi tiro nemmeno dovessi andare alla corte della regina elisabetta e mi ritrovo al ristorante con sti tre maschioni che bisognerebbe prendere un pezzo da uno e dall'altro e assemblarli per fare un uomo ideale.
Mancherebbe solo un cervello.
Tutti e tre sembrano averne davvero poco.
Comunque all'inizio sono tutti simpatici, forse troppo tanto che dopo un po' mi accorgo che stanno facendo a gara a chi fa la battuta più brillante e mica si fermano a questo.
Cominciano a parlare di moda e di macchine e di lavoro e fra un po' fanno a gara a chi ce l'ha più lungo.
Così, frastornato da questa gara tutta maschile, dico:
“Scusate signori, vado a incipriarmi il naso.”
E mi rifugio in bagno, chiamo D. e E. le mie amiche del cuore che se la ridono come pazze e io sono invidiosissimo e subito attacco con dove siete e cosa state facendo? Loro sono a casa di D. mangiano patatine e bevono cagnina guardando vecchi film in DVD.
Fra dieci minuti sono lì.
Dico alle serpi, esco dal bagno raccolgo la mia roba. I miei maschioni quasi non si accorgono di me, sono troppo impegnati a scoprire chi fra i tre ha fatto la cosa più meravigliosa nella vita.
“Dove vai?” mi fa G. e io
“Vado a fumare una sigaretta.”
“Da quando fumi?”
mi chiede V. e io
“è un vizio orrendo lo so ma proprio non riesco a liberarmene. Torno subito.”
Inforco l'uscita e salgo di corsa in macchina.
Sono stato così bene con le mie amiche, sono loro “le uome” della mia vita.
M.

mercoledì 26 novembre 2008

La collega scimunita

Sono qui in ufficio con le mie piantine grasse e il mio beverone di caffe' e il calduccio che solo gli uffici pubblici ti sanno offrire. Inserisco dati e chiacchiero con le mie due colleghe, sorseggio il caffé, mangio qualche merendina (Brunettaaaaaaaaaaaaaaa vieni a mettermi un bel tornellooooo!), spettegolo come un'arpia sull'acconciatura dui quella e i vestiti di questa.
Una vera gioia lavorare qui.
A un certo punto la collega vamp, L., gonna corta, calze scure, capelli cotonati, comincia araccontarci di questo splendido ragazzo che ha incontrato l'altra sera in un locale e che questo è così dolce, così carino, così romantico.
Praticamente è già pazza di lui.
L'altra collega, R. attacca che gli uomini sono tutti uguali che all'inizio sono carini, dolci, premurosi e poi finiscono con lo scorreggiare sotto le coperte, entrarti in bagno mentre fai pipì, ruttare a tavola.
Rabbrividisco.
Che orrore i maschi eterosessuali.
Ve lo vedete un gay che fa le puzzette sotto le coperte? Odorerebbero di Chanel n°5.
Comunque L. si scoccia e dice che non tutti sono uguali che questo è proprio un bravo ragazzo, che non bisogna fare di tutta un era un fascio.
Sarà fa R. guardandomi con un sorrisino crudele.
Io comincio a dire che voglio vedere la foto e figurati se questa non ce l'ha. Tira fuori il suo telefonino (videochiamami!) e ci fa vedere una foto.
Che mi venga un colpo. Ma guarda com'è piccolo il mondo.
Questo è G. il paranoico che è stato due mesi insieme al mio amico F.
Due mesi d'inferno, sempre attenti a non farsi vedere, mai in giro insieme perché poi la gente parla e giù con le solite scuse “io non sono gay.... sono etero” e così via.
Una persona assurda.
Non è bellissimo?
Mi chiede L. io le sorrido.
Chedite glielo dico che il suo nuovo moroso è una criptochecca?
M.

martedì 25 novembre 2008

L'orrida ceretta

Al diavolo!
Al diavolo!
Che Kylie Minogue stramaledica la categoria delle estetiste.
Idiota io a dar retta a quella serpe della V. che mi ha suggerito una ceretta “veloce e indolore”
Veloce? Indolore?
Ma chi me lo ha fatto fare dico io.
La V. ha cominciato a dirmi che dovevo assolutamente farmi una ceretta.
As-so-lu-ta-men-te!
Integrale per di più.
Lo ammetto.
Odio i peli superflui ma sino ad ora avevo eliminato il problema usando la cara vecchia lametta.
Figuriamoci, l'idea di soffrire per essere bello non mi ha mai neppure sfiorato.
E poi, diciamocelo, io non ne ho di certo bisogno.
Però ci sono quei peletti proprio lì sulle scapole... così irritanti e difficili da raggiungere...
Mi sono fatto abbindolare. La perfida V. mi ha dato l'indirizzo della sua estetista.
Che il cielo la fulmini.
E io mi sono fidato di quella serpe.
Mi fa tutta gentile mentre scalda l'orrida ceretta:
“Stenditi caro vedrai non sentirai niente.”
Maledetta.
Sentivo dolore già mentre la stendeva. Quando ha strappato sono saltato sul lettino, rigido come uno stoccafisso!
Ho fatto scapole e petto.
“è normale che perdo sangue?”
Le ho chiesto a un certo punto.
Vampira!
“Certo, certo!”
Mi fa lei.
Ma che t'ho fatto? Perché ce l'hai con me? Mi sarò mica fatto un suo parente. Peggio, il suo moroso!
“Ora facciamo l'inguine.”
Fa lei.
L'inguine? Ma se sono più peloso di cita!
Ha steso la ceretta e ha strappato a metà.
Avete presente l'urlo di Tarzan?
Sono uscito dal centro che sembrava fosse scoppiato un incendio, ancora con i pantaloni calati!
E ora ho tutta questa fottutissima ceretta appiccicata ai peli!
Maledetta V. appena mi capita fra le mani...
M.

lunedì 24 novembre 2008

Fra moglie e marito non mettere il... gay!

Eccomi qua dopo una interminabile e scatenatissima serata in giro per locali bolognesi (ma esiste ancora il mondo gay a Bologna?), una nottata indimenticabile (purtroppo e anche un po' fumosa.... ma non era vetato fumare nei locali?). Dovete immaginarmi, tirata come non mai dopo tre ore di toilette fra infusi, oli per il corpo, unguenti magici al collagene vegetale e diavolerie del genere, pronta per una serata caliente. Entro nel locale scortata dalle fedeli belve P. e L. e vado diritto al bar, mi ordino un cocktail analcolico e pretendo pure la frutta che il barista mi guarda come se gli avessi chiesto di fare sesso con Hilary Clinton.
Comunque... mettono la Britney e L. e P. si buttano in pista mentre io mi appollaio su uno scomodo e tristissimo sgabellino.
Seratona.
Ci sono le ragazzine checche lampadate peggio di Berlusconi con, in serie: mutanda di fuori D&G, pantaloni a vita bassa con mega cintura D&G, smanicatino atillatissimo D&G. Non sanno che tutta sta roba la potevano comprare al mercatino dell'usato per un terzo del prezzo reale?Certo non avranno il marchio Docce & Gabinetti ma santo cielo dico io...
Con loro ci sono le amiche amiche (le femmine vere) di solito ciccione e mal vestite, tutte, indistintamente, sgallettano e straziano i miei poveri timpani con urletti di ogni genere.
A cercare di rimorchiare le ragazzine checche ci sono i tardoni maiali che a quarant'anni si vestono ancora come adolescenti e sbavano che sembrano lumache in calore.
I maschi, quelli stile etero tutti muscoli e machismo, quelli che, appena possono, si mettono a 90° qua non ci sono, preferiscono altri luoghi, magari bui e umidicci. Ne ho conosciuto uno una volta che andava fiero della nidata di piattole che aveva fra le gambe. Aveva dato persino dei nomi alle proprie bestioline.
E a proposito di piattole non posso esimermi dal raccontarvi di M2 e della sua simpatica mogliettina O.
Dovete sapere che un giorno mi capitò di conoscere ( e di lavorare con loro) due simpatici rumeni. Inizialmente c'era solo un rapporto lavorativo poi, lui (M2) cominciò a fare il simpatico, mi raccontò storie terribili sul suo passato e io, povera verginella, caddi come una pera dall'albero.
Lui cominciò a strusciarsi, a starmi sempre addosso, a fare battute equivoche senza mai andare oltre.
Lo vedevo andare via ingrifatissimo e poi, il mattino seguente, vedevo la sua mogliettina O. tutta contenta. Che il cielo mi fulmini se potevo regalare i miei orgasmi a quella pallida sciacquetta.
Così, armato di tutto il mio coraggio, decisi di dichiararmi.
Quando dissi a M2 che me lo volevo fare lui ebbe una sorta di orgasmo ma, terrorizzato dal peccato, mi disse che dovevamo pregare insieme per mandare via la tentazione.
Così gli dissi:
“Ok M2, mica possiamo pregare qui in mezzo a tutti, perché non vieni a casa mia oggi pomeriggio a pregare?”
E lui fu ben felice di accettare. Che buon cristiano.
Insomma finimmo a pregare in mutande sul mio letto lui continuava a dire:
“No.... no non posso tradire mia moglie!”
Così io mi fermavo e facevo per rivestirmi e lui
“Sono così confuso.... così confuso... stringimi...”
E si ricominciava.
E mentre eravamo lì immersi nella nostra preghiera chi mi bussa alla porta? O. incazzata nera che mi salta in testa e comincia a tirarmi i capelli, M2 l'afferra e finiscono tutti e due distesi sul mio letto.
“Cosa a tre?”
Chiedo io ma sento già che mi sta venendo l'ulcera.
M2 deve trascinare via O. che ha chiare intenzioni omicide.
Ma dico io, non esistono più le coppie di una volta.
E neppure i cocktail analcolici a quanto pare.
Quello di ieri sera sembrava succo di cactus.
Del resto in quel deserto di locale...
M.

Dimenticavo il mio fans club:
http://www.facebook.com/s.php?sid=8d8b636a9ecd9f06a49d0b0035d48cfd&refurl=http%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fs.php%3Fref%3Dsearch%26init%3Dq%26q%3Dinsy%2Bloan%26sid%3D8d8b636a9ecd9f06a49d0b0035d48cfd&ref=search&init=us&q=my+loan%7Cty+loan%7Cloan+ly&sf=p&dpq=insy+loan&request_spellcheck=&num_query=3&n=-1&o=4&s=10&hash=f6c59d6736b369166001e9dd114f128c#/group.php?gid=35194202433

domenica 23 novembre 2008

In principio era il gay

Ok, ok pensate pure quello che volete di me.
Sì sono il solito gay: amico delle donne, fashion sino al midollo, D&G dipendente, cool, divertente, pazzo, simpatico!
Ma per piacere, ma chi ci crede?
In realtà il mio unico scopo nella vita è poter mettere più crocette possibili nella mia agenda: Uomini da scopare.
È un'agendina tutta rosa piena zeppa di nomi.
Ce l'ho dall'età di ventisei anni, l'età in cui ho deciso di gettare ai rovi la mia verginità per spassarmela di brutto.
Sino a quell'età sono stato una sorta di Madonna immacolata, un eroe asessuato che la negava a tutti.
A dire il vero ho scoperto la mia forza quando ho capito che ero in grado di provocare un'erezione in un uomo.
Il cielo salvi le erezioni, sono l'unica cosa veramente buona del genere maschile.
Tutto il resto, diciamocelo, non serve a granché.
Comunque.
Avevo dieci anni e una sera, a casa del mio vicino di casa che ne aveva quattordici (eravamo soli), mentre guardavamo un film dell'orrore mi sono reso conto che D. era più interessato a me che al film.
Ne ho avuto la certezza quando si è calato i pantaloni.
Io ho cominciato a ridere come un pazzo, non so cosa si aspettasse lui ma ha dovuto fare da solo.
Continuo a scoppiare a ridere anche oggi, ogni volta che lo incontro con il figlioletto in braccio. Lui mi ha tolto il saluto da anni.
Io questi etero proprio non li capisco.
In ogni caso da quel giorno ho deciso che il mio scopo sarebbe stato quello di provocare erezioni.
Dovevo solo decidere se poi utilizzarle per il mio piacere oppure negarmi dandomi un orgasmo mentale.
Ho scelto per la mente, almeno all'inizio.
Poi però è arrivaro M2. e ho capito che potevo concedermi anche altro.
Ma questa è una storia che voglio raccontarvi nel prossimo post.
Di me dicono che sono altezzoso, si insomma, che me la tiro.
Ed è vero, me la tiro alla grande.
Del resto nella vita bisognerà pur concedersi qualche soddisfazione.
Io mi vedo un po' come un incrocio fra l'algida Nicole Kidman, la pasticciona Bridget Jones e la severa Bree Van de Kamp.
Uno splendore insomma.
Il mio armadio parla per me, basta aprirlo per perdere il senno.
Vivo da solo e come non potrei in una città come Bologna? Qui si fa sesso tutte le sere. E anche la mattina. E anche il pomeriggio.
Be' si insomma quando ne vale la pena almeno.
Anche se mi rendo conto che le volte che ne vale la pena sono davvero poche.
C'è in giro di quella gente...
Comunque è la mia agendina che sceglie per me.
Funziona così, io vedo un tipo in giro, magari nei locali gay, mi informo su di lui che è inconsapevole di essere già caduto nella mia tela di ragna e, piano piano, con uno stratagemma ormai consolidato che forse un giorno vi rivelerò, arrivo a lui.
Quel che succede è presto detto.
Avete mai sentito parlare delle vedove nere?
Per carità io non uccido.
Il sangue è difficilissimo da lavare.
La vittima però ha dieci minuti di tempo, dopo l'orgasmo, per togliersi dai piedi.
I maschi mi annoiano.
Terribilmente.
È un mondo così particolare, così vario, così pieno di contraddizioni quello dei gay che io ci sguazzo nel mezzo come un pescecane capitato per caso nella vasca da bagno di qualche surfista.
Avrete tempo, carissimi, per odiarmi o per amarmi.
Io, ora, mi devo preparare per la serata.
M.