venerdì 23 luglio 2010

Incontri ravvicinati del terzo tipo

Decido di seguire un amico che conosce un sacco di posti tranquilli e rinfrescanti, in questa torrida ( e orrida a Bologna) estate ho proprio bisogno di rinfrescarmi un po' le idee. Sono mesi che mi sbatto a destra e a manca fra lavoretti sottopagati del cazzo e non ne posso proprio più. Così mi affido al G. e lo seguo come una pecora. Il G. è un caro ragazzo ma è anche un depravato cronico e se lui va in un determinato posto è solo ed esclusivamente perché ci può tirar fuori del sesso. Questa volta però mi assicura che il posto è desesualizzato e io, che sono un'oca, naturalmente gli credo. Così facciamo quasi due ore di strada e mi devo sorbire tutto il cd di Lady Gaga e poi tutto il cd della Aguilera e per fortuna arriviamo che sennò mi spara pure quello della vecchia M. Parcheggiamo la macchina e scendiamo per una stradina che nemmeno Indiana Jones vorrebbe fare, arriviamo in un Eden, bello, fresco, con un fiume, le rocce, gli alberi e... i nudisti. Naturalmente, nudisti maschi che saltellano da una pietra all'altra in cerca di carne fresca. Io mi metto giù con il telo, mi spoglio nudo e a un certo punto si accampa vicino a noi una coppia etero sulla sessantina. Lei ha due seni enormi e lui è un vecchio porco che, appena ci vede, comincia a menarselo. Lei comincia a cantare una canzoncina e dopo poco arrivano sei sette guardono e cominciano a menarselo pure loro. Mi chiedo se Adamo ed Eva hanno avuto lo stesso problema. Io fulmino G. che smadonna in greco perché quelli gli stanno rovinando il rimorchio che tutti i gay presenti, vista una donna nuda, inorridiscono e se ne fuggono. A un certo punto arriva un bel ragazzo, G. va in brodo di giuggiole ma quello va dalla coppia e si siede davanti alla donna cominciando a intraprendere con lei un discorso filosofico sulla depilazione vaginale. Ci alziamo e ci spostiamo in un luogo più tranquillo. Arriva un'altra coppia giovane, anche questa etero, lei è molto imbarazzata e cerca il conforto di lui. Il suo ragazzo, appena ci vede, sorride e poi, facendo finta di giocare con lei, si mette a quattro zampre e comincia a penetrarsi con un dito.
G. ricomincia a smadonnare che ormai ci potrebbe fare una canzone e, di nuovo, andiamo alla ricerca di pace (io) e di maschi (lui). Camminiamo ancora un po' e incontriamo tre cavalli che si abbeverano. G. Mi dice che ha visto dei bei maschi più avanti, io lo guardo e gli dico: "Vai tu" poi mi siedo a guardare i cavalli.
M.