mercoledì 26 novembre 2008

La collega scimunita

Sono qui in ufficio con le mie piantine grasse e il mio beverone di caffe' e il calduccio che solo gli uffici pubblici ti sanno offrire. Inserisco dati e chiacchiero con le mie due colleghe, sorseggio il caffé, mangio qualche merendina (Brunettaaaaaaaaaaaaaaa vieni a mettermi un bel tornellooooo!), spettegolo come un'arpia sull'acconciatura dui quella e i vestiti di questa.
Una vera gioia lavorare qui.
A un certo punto la collega vamp, L., gonna corta, calze scure, capelli cotonati, comincia araccontarci di questo splendido ragazzo che ha incontrato l'altra sera in un locale e che questo è così dolce, così carino, così romantico.
Praticamente è già pazza di lui.
L'altra collega, R. attacca che gli uomini sono tutti uguali che all'inizio sono carini, dolci, premurosi e poi finiscono con lo scorreggiare sotto le coperte, entrarti in bagno mentre fai pipì, ruttare a tavola.
Rabbrividisco.
Che orrore i maschi eterosessuali.
Ve lo vedete un gay che fa le puzzette sotto le coperte? Odorerebbero di Chanel n°5.
Comunque L. si scoccia e dice che non tutti sono uguali che questo è proprio un bravo ragazzo, che non bisogna fare di tutta un era un fascio.
Sarà fa R. guardandomi con un sorrisino crudele.
Io comincio a dire che voglio vedere la foto e figurati se questa non ce l'ha. Tira fuori il suo telefonino (videochiamami!) e ci fa vedere una foto.
Che mi venga un colpo. Ma guarda com'è piccolo il mondo.
Questo è G. il paranoico che è stato due mesi insieme al mio amico F.
Due mesi d'inferno, sempre attenti a non farsi vedere, mai in giro insieme perché poi la gente parla e giù con le solite scuse “io non sono gay.... sono etero” e così via.
Una persona assurda.
Non è bellissimo?
Mi chiede L. io le sorrido.
Chedite glielo dico che il suo nuovo moroso è una criptochecca?
M.

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