Di ritorno da una bellissima vacanza in Sardegna, oppresso da un caldo infernale a Bologna, decido di andare al lido di Dante per una giornata di mare. Prendo il mio trenino, da brava ecologista (appiedata visto che non ho la macchina) e faccio chilometri per arrivare alla spiaggia gaya. Cammino in cerca di un buon posto per osservare la fauna ma ben presto mi rendo conto che non c'è proprio niente da vedere. Ma quanto si è abbassata la bellezza media dei gay? C'è stato un incessimento generale? Ci sono un sacco di vecchiardi con le loro protesi dentarie nuove di zecca che si guardano, famelici, intorno alla ricerca di qualche tristissima marchetta. Poi tutta una passerella di rachitici o panzuti quando arriva qualche palestrato è così inguardabile che preferisco fare come gli struzzi e metto la testa sotto la sabbia. Questi maschi sono tutti accomunati da un paio di elementi: la prima cosa è che se la tirano come se fossero davvero belli. Il che stupisce perché se un bello se la tira, sarà anche stronzo, ma almeno ha una ragione. Poi io non sopporto neppure i modelli (che tanto sono degli squallidi maschi pure loro) ma vedere un cesso che si crede bello e se la tira è un modo divertente per capire quanto in basso sia caduto il maschio.
La seconda cosa che hanno in comune, queste amebe abbronzate, è dato dalle misure microscopiche di quei peni che, tutti, mettono in evidenza passeggiando nudi in riva al mare. Qualcuno se lo tocca compiaciuto o forse è talmente piccolo che a volte deve accertarsi di averlo.
Insomma andare a Classe (o a Dante) è sempre uno spasso con tutta la miserevole umanità maschile pronta ad appollaiarsi in spiaggia per poi scappare a scopare in pineta.
Almeno si preoccupassero di portare via i loro fazzolettini, miserevoli maschi inquinatori, figuriamoci. Il loro cervello è come il loro pene.
Minuscolo!
M.
Etero convinti
12 anni fa
2 commenti:
Ciao, posso riprendere questo post in un altro blog? Cito la fonte, ovviamente :)
Classe e dante...si tutto vero....che ricordi....
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