venerdì 14 agosto 2009

Inconvenienti in treno

Mi capita spesso, in treno, di incontrare degli stupidi maschi il cui gioco preferito è quello di smanettarsi e provarci toccandosi le parti basse e ammiccando. Parlando con diverse amiche è venuto fuori che la maggior parte di loro, viaggiando in treno, si è trovata a contatto con gente del genere.
I maschi sono stupidi, il loro cervello non va al di là della propria libidine. Ne abbiamo un chiaro esempio nell’uomo che guida questo paese.
Siano essi bianchi o neri, magri o grassi, eterosessuali o omosessuali i maschi ragionano spesso con quell’inutile arnese che si ritrovano fra le gambe.
A me è capitato in questi giorni di trovare l’ennesimo pervertito.
Li vedi aggirarsi sui treni in cerca della preda. Si siedono in un posto isolato ma visibile e cominciano a toccarsi. Se la vittima designata non reagisce o si ribella o scappano o diventano aggressivi.
Sono seduto al mio posto, ascolto musica e non do fastidio a nessuno. Il mio scompartimento è mezzo vuoto. Già ho dovuto cercare un posto che non fosse sporco di vomito secco o di feci (vi giuro che mi è successo) quando finalmente ne trovo uno senza pulci arriva il maniaco. Non è neppure particolarmente vecchio, avrà una quarantina d’anni. Si siede in un posto in cui io lo possa vedere e poi comincia la sua litania tocchereccia. Che faccio?
Lo guardo e ammicco.
Te la faccio vedere io. Lui, il libidinoso dei treni, va in brodo di giuggiole, si siede vicino a me, con una scusa lo faccio alzare promettendogli servizi sessuali in bagno e poi lo colpisco con un bel calcio fra le gambe. Non soddisfatto urlo: “Maniaco! Porco!”
Una signora m i chiede che è successo, io le dico quasi piangendo: “Quel pervertito si stava toccando” e giù offese allo smanettatore folle.
Io scendo dal treno soddisfatto.
Odio i maschi.
M.

giovedì 13 agosto 2009

Scusa ma ti voglio trombare.

Ok, incontro un tipo belloccio su un sito molto hot e lo invito ad annaffiarmi i fiori. Non ho una collezione di farfalle da mostrargli e neppure delle tombe fenicie quindi che vi aspettate?. A dire il vero non ho neppure un giardino e in balcone le tombe fenicie non mi ci stanno.
Comunque arriva a casa mia, bel corpo e bel viso, cervello piccolo ma del resto da un uomo che ci si può aspettare? Mi annaffia le piante e comincia i suoi tentativi di approccio: mi tocca una gamba, mi accarezza una mano, si avvicina lentamente sul divano. Ma santo cielo ci siamo conosciuti su un sito per incontri sessuali che diavolo di bisogno hai di fare il timido ora?
Lo guardo come ho guardato ogni maschio che è entrato, anche per brevissimi momenti, nella mia vita. Come se stessi guardando un povero idiota. Sbuffo e aspetto, non ho nessuna intenzione di fare la prima mossa. Ho caldo, sono nervoso e mi fanno male i piedi!
Lui che fa invece di saltarmi addosso? Fa l’intellettuale...
“Senti ma tu lo hai letto l’ultimo libro di Moccia? Come si chiama? Ah si: “Scusa ma ti voglio scopare!”
Lapsus freudiano o patetico tentativo?
“Potrei anche mandarti in bianco per una cosa del genere.”
Mi guarda senza capire.
“Massaggiami i piedi, va!”
Gli dico prima di portarmelo in camera da letto.
M.

lunedì 10 agosto 2009

Le ronde gaye!

Che bello finalmente sono arrivate le ronde così la lega ha potuto dimostrare che ce l'ha duro, piccolo, anzi piccolissimo, ma duro, mica come il loro capo, il presidente delle escort, che per farlo resuscitare ha bisogno del viagra in via endovenosa.
Camion e camion di viagra, dicono che farebbe resuscitare anche i morti, quelli delle tombe fenicie. Intanto ho visto che la Guzzanti è stata inserita nel cast del presidente, fa la sua controfigura agli appuntamenti meno importanti, come, per esempio, i summit. Praticamente sono uguali. Lui ha bisogno di tempo, oltre che per le escort, anche per parlare con i suoi giocatori. è fondamentale per l'italia che il Pirlov di turno rimanga dov'è.
Propongo alle amiche e agli amici gaye e gay di questa stitica città, Bologna, di istituire le ronde glitterate. So che saranno tutti impegnati a rifarsi il trucco per il sabato sera al red, qualcuno ha già preparato il proprio vestito di pelle umana stile il silenzio degli innocenti, altri invece non vedono l'ora di sculettare felici dopo una settimana di frustrazioni passate in un corpo di uomini. Se si riuscisse anche introdurre una sola idea al cassero, quella sorta di circolo chiuso solo per gli amici degli amici in cui conta solo come riesci a vendertela, forse, potremmo organizzare una splendida ronda. Io con il vestito di Lady Gaga, la mascherina glitterata e una bella mazza ferrata da spaccare sulla schiena di qualche eteroimbecille, magari di qualche trogloleghista o di qualche escortdellelibertà.
Facciamo le ronde contro le ronde.
Noi bellissimi e colorati, loro montati ed esaltati come solo un povero maschio può essere.
M

domenica 2 agosto 2009

Micropeni alla ribalta

Di ritorno da una bellissima vacanza in Sardegna, oppresso da un caldo infernale a Bologna, decido di andare al lido di Dante per una giornata di mare. Prendo il mio trenino, da brava ecologista (appiedata visto che non ho la macchina) e faccio chilometri per arrivare alla spiaggia gaya. Cammino in cerca di un buon posto per osservare la fauna ma ben presto mi rendo conto che non c'è proprio niente da vedere. Ma quanto si è abbassata la bellezza media dei gay? C'è stato un incessimento generale? Ci sono un sacco di vecchiardi con le loro protesi dentarie nuove di zecca che si guardano, famelici, intorno alla ricerca di qualche tristissima marchetta. Poi tutta una passerella di rachitici o panzuti quando arriva qualche palestrato è così inguardabile che preferisco fare come gli struzzi e metto la testa sotto la sabbia. Questi maschi sono tutti accomunati da un paio di elementi: la prima cosa è che se la tirano come se fossero davvero belli. Il che stupisce perché se un bello se la tira, sarà anche stronzo, ma almeno ha una ragione. Poi io non sopporto neppure i modelli (che tanto sono degli squallidi maschi pure loro) ma vedere un cesso che si crede bello e se la tira è un modo divertente per capire quanto in basso sia caduto il maschio.
La seconda cosa che hanno in comune, queste amebe abbronzate, è dato dalle misure microscopiche di quei peni che, tutti, mettono in evidenza passeggiando nudi in riva al mare. Qualcuno se lo tocca compiaciuto o forse è talmente piccolo che a volte deve accertarsi di averlo.
Insomma andare a Classe (o a Dante) è sempre uno spasso con tutta la miserevole umanità maschile pronta ad appollaiarsi in spiaggia per poi scappare a scopare in pineta.
Almeno si preoccupassero di portare via i loro fazzolettini, miserevoli maschi inquinatori, figuriamoci. Il loro cervello è come il loro pene.
Minuscolo!
M.